Spettacolare canale soleggiato, alpinistico, che verticale sale la parete sud di Cima Tosa per circa 300m di dislivello, affiancando sulla destra la bellissima Via Migotti, via di arrampicata estiva.
Escursione scialpinistica del 24.02.2021
Caratteristiche del canale e materiale consigliato
- Pendenza: 45-50 gradi (da valutare salendo, in base alle condizioni di innevamento)
- Caratteristiche sciatore: OSA/OSA+

- Pala, artva e sonda
- Ramponi in acciaio
- Due picche da nord
- Caschetto
- Imbragatura
- Corda da 60m – le due calate sono da 30m esatti, la terza di circa 10m
- Materiale per la calata, un paio di moschettoni a ghiera, un cordino e un paio di chiodi da roccia per allestire una sosta di emergenza o per rinforzare quelle presenti
Partenza – Ristoro “Dolomiti”
Sia che si arrivi da Andalo (TN) che da Ponte Arche (TN), raggiungere l’abitato di San Lorenzo in Banale e in prossimità della Famiglia Cooperativa seguire le indicazioni per “Val Ambiez – Ristoro Dolomiti“. La strada è comoda, agibile e ben segnalata in presenza di eventuali incroci. A quota 865m la strada si interrompe e l’ampio parcheggio vi fa capire che è giunto il momento di abbandonare la macchina.
La Val Ambiez
Si parte a piedi e visto il tempo da tenere gli sci in spalla vi consiglio un comodo paio di scarpe e un’attrezzatura da skialp abbastanza leggera. Dire a che quota si potranno mettere sci e scarponi è molto difficile; un aiuto che posso dare è che al 24.03.2021 la quota neve era indicativamente ai 1370m del “Ponte Broca”. Salendo, vi consiglio di seguire sempre la strada forestale (troverete a 970m un bivio sulla destra per il sentiero SAT estivo – lasciate perdere).
In circa 5,5km di strada e 950m di dislivello raggiungerete il Rifugio Al Cacciatore – 1820m (strada forestale, tempo 2h30′).

Da qui la valle si apre e le tracce vi porteranno prima verso la Malga Prato di Sopra (1900m) e dopo, svoltando a sinistra, verso l’imponente Rifugio Silvio Agostini – 2405m (sentiero SAT 325B, tempo 1h30′). Volendo accelerare i tempi, dal Rif. Al Cacciatore si può salire leggermente a destra rispetto al Rif. Agostini, facendo delle “zete” su una pala che sembra puntare dritta alla Cima d’Ambiez.
Dal Rifugio Agostini immettersi nella Vedretta d’Ambiez, tra il Campanile Steek, la Punta dell’Ideale e la Cima Garbari a destra e la Cima d’Ambiez a sinistra. Da circa 2600m di quota il canale inizierà a palesarsi dritto davanti a voi, mostrando i due saltini verticali di misto (circa 2m ognuno) su cui porre più attenzione durante la salita.
Il canale, salita e discesa
Circa a 2850m conviene mettere i ramponi (fin qui circa 5h, tempo indicativo). La salita si fa sempre più ripida ed è inutile sprecare energie tentando di tenere il più possibile gli sci ai piedi.
Messi i ramponi e prese le picche, iniziano i 300m scarsi di salita finale: l’ultima ora.
La salita non presenta particolari difficoltà; sono comunque richieste buone capacità alpinistiche per affrontare i due salti di roccia/ghiaccio che altrimenti bloccherebbero senza nessuna pietà la vostra salita. Poco male: sopra ad ognuno c’è la possibilità di sfruttare le due soste per la discesa in modo da fare sicura al secondo di cordata.

Superati i due ostacoli, la salita prosegue senza intoppi. Mi raccomando, non salire nel canale di scolo ma restare sui lati (più comoda la salita sul lato destro). Attenzione va fatta anche all’orario, soprattutto in caso di alte temperature e quindi maggior rischio di caduta sassi dall’alto (prevalentemente dal lato sinistro) a causa del disgelo.
Raggiunta l’uscita del canale, ci si può finalmente rilassare e in poche decine di metri in pianura potrete accarezzare la Madonnina di vetta, simbolo della Regina del Brenta.
E’ ora il momento di scendere! L’esposizione a sud avrà certamente sciolto abbastanza la neve, comunque da valutare in loco, quel tanto da permettervi ottime curve e garanzia di frenata (non dimentichiamo le pendenze a cui ci stiamo riferendo). La sciata prosegue senza intoppi fino a 2970m (lato destro scendendo), quota della prima calata (cordone su clessidra). Esattamente al termine dei 30m di corda (2948m), sul lato sinistro, un chiodo e un cordone vi permetteranno di mettervi in sicurezza per attrezzare la seconda calata di altri 30m. A questo punto, sempre sul lato sinistro, dovrebbe esserci un altro cordone per la terza ed ultima calata (purtroppo quando sono salito io questa terza sosta non c’era, ma mi è stato detto esserci un cordone nuovo) per scendere senza rischi l’ultimo saltino; non dovesse esserci, si può comunque “disarrampicare” o, come ho fatto io, buttare giù lo zaino, piantare le picche per perdere un po’ di quota e poi saltare la spanna mancante.
Da qui in giù, vi aspetta ancora una lunga sciata fino al Ponte Broca per poi rimettere gli sci in spalla.
Qui potrete farvi un’idea, guardando il video YouTube.