Canale ovest di Cima Tosa, sci ripido

Nord, sud, est…e ora ho anche il canale ovest di Cima Tosa è nel curriculum, sono a posto.

Non male come primo inverno di sci ripido: in poco più di due mesi ho fatto i 4 canali della Regina delle Dolomiti di Brenta.

Via alla relazione e al ricordo della giornata spaziale! E tenete a mente: per qualsiasi informazione, scrivetemi.

Organizzazione della giornata

Dopo quel 24 marzo, primo tentativo (fallito) al canale ovest con gli amici Luca e Samuele, seguito dal canale est il 31 dello stesso mese, la possibilità di completare i 4 versanti nello stesso inverno sembrava sfumata. Tra impegni di lavoro e famiglia, “ciao ciao Meneghina!”.

La speranza però è sempre l’ultima a morire, e il 5 maggio mi trovo una chiamata persa del Sam che mi butta lì l’idea: “Vez, domenica 9 (maggio) sono in Tosa a fare delle foto…è l’ultima occasione per fare sto canale e poi cambiare montagna! Mi piacerebbe finire la missione assieme, ma te lo dico: se non vieni e ci fossero le condizioni, io lo faccio!”

Maledetto! Perfetto: sfida accettata. Giro di chiamate per capire le condizioni; era da un po’ che pioveva e questo voleva dire neve in quota. La voglia di farlo era tanta, ma non di farsi male a fine stagione.

Nessuna risposta, nessuno sapeva. Risultato? Si va, e alla peggio ci gireremo.

Domenica 9 maggio alle 4 di mattina ero già davanti al Rifugio Croz dell’Altissimo pronto: mi bastava raggiungere gli altri al Rifugio Pedrotti, in bivacco, e via! Sentivo già il profumo e il “peso” di questo canale ovest, come se lo avessi davanti a poche decine di metri.

La salita

Zaino pesante, pieno di cibo! “Sia mai che vado in ipo e mi rovino la giornata”, pensavo.

Ma il cibo, da solo, non basta. Nell’era social servono anche droni, gopro e batterie, power bank, e per non dimenticare le tradizioni anche materiale alpinistico (la corda, dopo l’ultima esperienza, la porto io) e abbigliamento.

Il passo è buono: in circa 2 ore sono di fronte al Rifugio Pedrotti e in poco più di 3 sono nella busa della Tosa, con il camino della via normale davanti che mi guarda. E’ proprio qui che raggiungo il resto della ciurma e si inizia a salire in compagnia.

La Madonnina della Tosa

Amo il Brenta per tutto quello che offre, ma questa sarebbe stata in ogni caso l’ultima salita sulla Regina coperta dal bianco mantello…5 volte sono davvero tante.

Mi avvicino alla Madonnina, e quasi con commozione la saluto “ci rivediamo la prossima estate, Madonnina, con il resto della famiglia…e se va tutto bene ti porterò anche la mia bimba”.

Mangio qualcosa, non quel buon panino farcito lasciato distrattamente sul tappeto di casa, guardo il Sam in cerca di approvazione e…ma dove è andato? Buon segnale, le condizioni ci sono! Si fa. Con noi anche la Margherita, una ragazza (amica del Sam) conosciuta la stessa mattina, ottima alpinista (il cui supporto è stato sostanziale nella calata, ma vedremo poi).

Il canale, inizia la discesa

Dalla vetta ci si dirige verso sud, verso il Canale Graffer e la Via Migotti, e sulla destra inizia ad aprirsi una sorta di imbuto.

Attenzione: non andate troppo avanti. Davanti a voi ci sarà un bello scivolo che invoglia: non è quello. Bisogna fermarsi un pelo prima, in un colatoio abbastanza stretto (4-5 metri) da cui si vede proseguire la linea di discesa.

Ingresso del canale ovest, ripresa aerea

La prima volta noi ci stavamo sbagliando e grazie a Dio con il drone siamo riusciti a individuare l’ingresso corretto.

La partenza può fare effetto: la larghezza, la pendenza, il fatto che non siano concessi errori terminando con 50m di salto nel vuoto sono tutti fattori che non aiutano. Mai mollare! 4 curve e la discesa diventa bellissima.

Ingresso del canale ovest, dal punto di vista dello sciatore

Noi, con gran fortuna, abbiamo trovato condizioni spaziali, godendoci la linea in una sorta di “polvere pesante” dall’inizio alla fine.

Particolare della parte centrale del canale. In fondo si intravede il restringimento.

Il percorso è sempre evidente: partenza sufficientemente larga da sciarlo senza impicci, parte centrale che si allarga leggermente per poi stringersi (un paio di metri scarsi di larghezza) per circa 20m di lunghezza.

Dopo l’imbuto stretto, e la piega verso sinistra, ecco comparire la fine del canale. E’ ora di calarsi.

Usciti dall’imbuto il canale si allarga ancora, per poi piegare a sinistra verso e portarci alla prima sosta. Qui il sole doveva ancora fare il suo lavoro, e la neve (soprattutto nelle zone ancora ombrate) si presenta improvvisamente dura e ghiacciata.

In prossimità della sosta, decidiamo di fare il cambio assetto una ventina di metri sopra: qualche roccia affiorante ci permette di togliere gli sci, mettere i ramponi e preparare le corde in comodità.

Raggiungiamo la prima sosta: l’altimetro segna 2683m di quota. Le nostre “paure” vengono subito eliminate. La sosta presenta numerosi punti di ancoraggio: 3 clessidre e un chiodo. Lunghezza: 50m.

Sosta 1: in evidenza i punti di ancoraggio

A priori non lo sapevamo, ma le vie di fuga sono ben due: o si segue il pendio verso il grande salto oltre il gigantesco masso incastrato (guardando la sosta, a sinistra), o ci si infila in un buco in basso a destra.

La prima opzione molto più esposta ed emozionante, la seconda (occhio agli zaini ed essere sicuri di passarci) leggermente più appoggiata.

Margherita in azione, con evidenziati i due possibili passaggi.

Al termine della calata, a quota 2639m, sulla destra (sguardo alla discesa) si presenta la seconda e ultima sosta. Anche questa è ben attrezzata: 1 chiodo e 2 nuts. Lunghezza: 50m.

Sosta 2: in evidenza i punti di ancoraggio

Dopo una fatica estenuante per recuperare le corde, probabilmente incastrate da qualche parte, il Sam modifica la sosta per non gravare solo sul chiodo, ma distribuisce i carichi tra chiodo e nut.

Inizia la calata, sempre appoggiata, con un breve tratto verticale. Raggiunti i 2596m stacchiamo tutto, mettiamo il materiale nello zaino e, con un gran sospiro di sollievo misto ad euforia ci incamminiamo verso il lungo rientro (Sentiero Martinazzi, Rifugio Brentei, Bocca di Brenta, Rifugio Pedrotti e giù al Rifugio Croz dell’Altissimo).

Anche questo è nel curriculum.

24.02.2021 Canale Graffer, sud, in solitaria

28.02.2021 Canalone Neri, nord, con Matteo e Mirko

31.03.2021 Canale est, prima ripetizione, con Samuele e Luca

09.05.2021 Canale ovest, con Samuele e Margherita

Finalmente si torna a dormire sonni tranquilli!

Qui il video YouTube.

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