Notte in tenda: in fuga dal Covid-19

Era da tempo che pensavi ad una notte sotto le stelle, immersa/o nella natura, ad osservare i branchi di camosci all’alba, ma non avevi mai trovato la giusta spinta per passare dal sogno alla realtà?

Con l’arrivo del virus (Covid-19) hai iniziato a credere che passare la notte in montagna, da solo, lontano da tutti, potesse essere un valore aggiunto anziché un limite?

Ecco qui il decalogo dell’alpinista wild, quello che non teme qualche kg in più sulla schiena conscio di vivere una delle emozioni più belle della sua vita.

Buongiorno trekkers,
e ben trovati a tutti su un tema davvero avvincente.
Come da premessa oggi vorrei parlarvi della notte in tenda in quota, un’esperienza da fare assolutamente almeno una volta nella vita.
Vorrei iniziare con una citazione:

“In montagna ci si va per essere liberi” [Bruno Detassis]

ed è probabilmente questo il motivo che vi ha spinto a cercare informazioni sul come organizzare una notte in tenda.
Non c’è nulla di complicato, purché si faccia attenzione ad alcuni steps.

Il decalogo dell’alpinista wild, i 10 passaggi a cui prestare attenzione.

  1. Il primo tra tutti è l’osservanza dei regolamenti: è importante distinguere il campeggio libero (tenda montata per più giorni – soggetto a divieti) dal bivacco notturno (montaggio della tenda limitato alle ore notturne – tendenzialmente concesso, con alcune limitazioni), e per questo bisognerà rifarsi agli uffici comunali o del turismo della zona di interesse e ai rispettivi regolamenti regionali.
  2. Altro aspetto da non dimenticare mai è il non lasciare traccia e non danneggiare: portiamo a casa i nostri rifiuti ed evitiamo di accendere fuochi.
  3. L’allenamento è una variabile da non sottovalutare: ricordiamoci che per una notte outdoor sono richieste molteplici attrezzature e il carico sulla schiena può facilmente raggiungere i 12-15kg.
  4. Prima di mettersi in marcia ricorda di pianificare nel dettaglio il tragitto, informandoti sulle difficoltà tecniche del sentiero, sulla presenza di acqua, di connessione per il telefono, studia bene le previsioni meteo, lascia nota a casa dei tuoi spostamenti in modo che sia facile trovarti in caso di emergenza e, in ultimo, informati se ci sono rifugi che effettuano un servizio teleferica per portare in quota il tuo zaino e agevolarti parte della camminata.
  5. Si passa poi all’attrezzatura da portare: tenda con relativi pezzi di montaggio, materassino, sacco a pelo, fornello a gas da campeggio e pentole (facoltativo, in base a cosa si vorrà mangiare), luce e batterie di sostegno per i dispositivi (soprattutto telefono).
  6. L’abbigliamento è un punto estremamente variabile in base a dove si andrà, a che quota e in che stagione. Di base diciamo che la notte in montagna è fresca anche ad agosto, quindi pantaloni lunghi, maglione e giacca, un paio di guanti (meglio moffole) e un berretto possono essere comodi. Ricorda inoltre di mettere nello zaino anche un cambio integrale.
  7. La tenda sarà il nostro rifugio in un ambiente ostile per natura. Sceglila bene, spaziosa, aerodinamica, traspirante, che abbia una stanza esterna coperta per stivare zaino e scarponi, e soprattutto di un
    buon materiale che resista all’acqua e al vento. In ultimo, impara a montarla a casa per essere veloce sul luogo scelto per il tuo bivacco.
  8. AAA cercasi! Assoluta attenzione a non dimenticare il kit di emergenza (e medicinali se necessari), una buona luce in termini di durata batteria e lumen emessi, un buon power bank per non rimanere senza telefono (unico collegamento con la civiltà) e…macchina fotografica, chissà cosa ci riserva il risveglio.
  9. Il luogo del bivacco è un altro aspetto basilare: ci sono sorgenti nelle vicinanze? C’è campo per il telefono? Ho un riparo in caso di temporale? Sono a rischio frane/distaccamenti?
  10. Infine, ma chiaramente non per importanza, il nostro b. Ricorda di portare una buona riserva d’acqua (almeno 3 litri al giorno contando la disidratazione per l’attività e la notte – per buttarla via c’è sempre tempo) e delle bustine di sali minerali per arricchire l’acqua di sorgente.
    Anche il cibo non è un aspetto da sottovalutare: evita imballaggi pesanti, prediligi sacchetti (facilmente stivabili una volta svuotati), e cerca di variare tra gusti “dolci” e “salati”. Ci sono ottime
    barrette, “nutrizionalmente” parlando, ma un buon panino imbottito, dei biscotti, o del riso (lo si trova già condito in busta) non li batte nessuno.

Ecco tutto, ora non resta che caricare lo zaino e partire.
Ci si vede in cammino!

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